Twitch bannerà gli utenti colpevoli di molestie anche al di fuori di Twitch

Il portale di streaming di Amazon terrà conto della fedina penale e del comportamento che un utente ha anche nella vita reale per decidere se ammetterlo sulla piattaforma

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Twitch, la piattaforma di video streaming di Amazon, ha deciso di essere più severa con gli utenti che molestano i membri della sua community o si comportano scorrettamente. La società ha dichiarato che inizierà a bandire i profili anche se le molestie in oggetto avvengono al di fuori di Twitch, indipendentemente che si tratti di un’altra piattaforma social o di vita reale.

La novità nel campo della politica contro i comportamenti scorretti applicata da Twitch ha infatti due campi di applicazione: i casi di harassment che avvengono dentro e fuori da Twitch, e quelli che succedono al di fuori dell’online. Per quanto riguarda la prima categoria, nulla cambierà rispetto al passato: se Twitch riceverà delle segnalazioni di molestie su qualcosa che è accaduto durante una diretta streaming, nella sua valutazione terrà conto anche dei comportamenti scorretti dell’utente segnalato avvenuti su Facebook o su altri social network.

La vera novità riguarda la seconda categoria: ora quando la piattaforma viene a conoscenza di eventuali “reati gravi che rappresentano un rischio sostanziale per la sicurezza della comunità di Twitch” agirà con un ban, o un provvedimento minore a seconda della situazione, anche quando questi reati si sono verificati al di fuori del web.

Con “reati gravi” la società intende, episodi di estremismo violento, minacce credibili di violenza di massa, appartenenza a un noto gruppo di odio, sfruttamento sessuale dei bambini e attività sessuali non consensuali. Oltre a queste voci, sono considerati comportamenti a rischio anche le minacce esplicite e/o credibili indirizzate allo staff della piattaforma o azioni in grado di compromettere direttamente ed esplicitamente la sicurezza fisica della sua community.

Twitch sta coinvolgendo uno studio legale di terze parti – che rimane sconosciuto, dato che la piattaforma per ora non ha voluto rivelarne il nome – per fornire assistenza nelle indagini al di fuori della piattaforma. “Queste indagini sono molto più complesse e possono richiedere molto tempo e risorse per essere risolte”, ha scritto la società in un post sul suo blog ufficiale. Twitch ha poi sottolineato che “per i comportamenti che si verificano al di fuori di Twitch, dobbiamo fare più affidamento sulle forze dell’ordine e altri servizi per arrivare a prove indubitabili prima di poter procedere”.

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