Vaccini, partigiano, unica arma per guerra al covid

(ANSA) – PESARO, 16 APR – “Nella guerra al Covid dobbiamo
essere tutti partigiani e responsabili. Per sconfiggere la
pandemia c’è una sola arma, la vaccinazione”. A parlare è Maffeo
Marinelli, 96 anni, uno degli ultimi partigiani d’Italia che da
qualche settimana ha ricevuto la prima dose di Moderna. All’ANSA
apre le porte della sua casa di via Alfano a Pesaro, dove in una
delle due camere da letto ha realizzato una sorta di stanza
della memoria. Alle pareti ha appeso quadri e pannelli con
fotografie, articoli di giornali e anche un paio di lettere di
papa Francesco a lui indirizzate.
    In quella stanza c’è gran parte della sua storia, che lo vide
partigiano sul finire della Seconda Guerra Mondiale e poi
protagonista anche nella tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove
si era trasferito per lavorare nelle miniere. Giacca blu e
fazzoletto tricolore con lo stemma dell’Anpi al collo, Maffeo, a
pochi giorni dalla ricorrenza del 25 aprile, alterna i racconti
degli anni della guerra, a quelli dei giorni in cui si trovò a
fare da interprete tra le famiglie italiane, che avevano perso i
propri cari nella miniera, e le autorità locali belghe. “Sono
stato partigiano per 11 mesi tra Pesaro, Jesi e Fano, tante
volte rischiai di essere fatto prigioniero. Adesso – dice –
siamo tutti chiamati a vivere un nuovo conflitto mondiale,
contro il coronavirus. Non mi sarei mai immaginato di vivere
tutto questo a 96 anni”. “Se vogliamo sconfiggere questo virus
dobbiamo sentirci tutti partigiani, ognuno è chiamato a fare il
suo dovere di cittadino”, rimarca con voce alta Marinelli,
rivolgendosi in particolare ai giovani: “se vogliamo sconfiggere
il Covid non c’è altra strada, io lo dico a tutti, anche ai miei
nipoti”. Ai politici invece raccomanda “di essere meno egoisti”.
    (ANSA).
   

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