Zaki: famiglia, domani un altro giorno di festa senza di lui

(ANSA) – BOLOGNA, 01 MAG – “Domani è Pasqua in Egitto, una
festa di primavera dove i fiori sbocciano e tutto è pieno di
colori, a differenza della vita estremamente monotona e incolore
di nostro figlio. Questa è la quarta ricorrenza in famiglia di
cui Patrick è stato privato, per non parlare dei compleanni e
delle altre ricorrenze personali”. E’ il pensiero del padre,
della madre e della sorella di Patrick Zaki, studente
dell’Università di Bologna detenuto da oltre un anno in Egitto,
diffuso dalla rete degli attivisti che si impegnano per la sua
liberazione alla vigilia della Pasqua ortodossa.
    “Quando andiamo a trovarlo prima di ogni festa – dicono i
familiari – cerchiamo di dargli la speranza che quando arriverà
la festa sarà di nuovo con noi. Che questa sarà la sua ultima
festa in prigione. Siamo una famiglia di quattro persone,
abituata a passare le feste insieme, solo noi quattro, cosa che
non è più successa da quando Patrick è in prigione perché noi
tre non possiamo nemmeno immaginare di festeggiare mentre lui è
assente. Sono passati 15 mesi e non siamo ancora in grado di
elaborare tutto questo, in queste occasioni ci fermiamo e
pensiamo: una cena di famiglia a Pasqua è una cosa così
difficile da avere? Stiamo chiedendo troppo? Sappiamo che nostro
figlio è una brava persona, non perché è nostro figlio, ma per
le testimonianze di tutte le persone che lo conoscono o che lo
hanno anche solo incontrato. Patrick non merita di stare in
prigione. Chiediamo alle autorità egiziane e a chiunque abbia la
possibilità di fare qualcosa, per favore ridateci il nostro
Patrick e lasciateci guarire da questa esperienza estenuante”.
    (ANSA).
   

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