Ucciso per difendere la madre dall’ex,catena umana per Mirko

(ANSA) – TORTOLI’, 14 MAG – Un silenzio irreale come se il
tempo si fosse fermato, ha accompagnato una catena umana che si
è snodata in corso Umberto ed è proseguita in via monsignor
Virgilio a Tortolì, fino ad arrivare davanti alla casa di Mirko
Farci, il 19enne ucciso a coltellate martedì mattina mentre
tentava di proteggere la madre Paola Piras – ancora in coma
farmacologico in ospedale – dall’aggressione dell’ex compagno
della donna, Masih Shahid, operaio di origini pakistane già in
carcere a Lanusei.
    Sono stati i compagni dell’Istituto alberghiero Ianas, la
scuola dove Mirko tra qualche mese si sarebbe diplomato come
chef, a voler rendere omaggio con lungo serpentone a quel
ragazzo solare e gentile e dire no ad ogni forma di violenza.
    Gli studenti, tutti con un cartello sul petto con la scritta “Codice Rosso”, si sono posizionati in mezzo alla carreggiata,
uniti l’un l’altro con un nastro bianco e con dei fiori in mano,
ai lati della strada due ali di folla, anche loro in silenzio,
ma presenti per piangere Mirko e condannare quel gesto che ha
sconvolto l’intera cittadina ogliastrina.
    Spiccano dei palloncini colorati davanti alla panchina di
fronte alla casa della famiglia Piras e arriva anche la Giunta
comunale con in testa il sindaco Massimo Cannas e alcuni
consiglieri regionali. Tutti attoniti, addolorati, rispettano il
silenzio che avvolge ogni cosa.
    Alle 17 si svolgeranno i funerali di Mirko: verranno
celebrati dal vescovo di Lanusei, monisgnor Antonello Mura,
nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe. Il sindaco ha
decretato il lutto cittadino. I compagni di scuola aspetteranno
il feretro all’uscita dalla chiesa con in mano i cartelli
scritti in queste giornate di dolore per ricordare Mirko.
    (ANSA).
   

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