Per tutto il 2021 negli Usa non si potrà sfrattare per mettere una casa in affitto su Airbnb

La piattaforma di affitti ha varato una nuova politica per limitare i danni della pandemia di Covid-19 nelle città americane

Airbnb
(foto: Thiago Prudencio/Sopa Images/LightRocket via Getty Images)

Airbnb vieterà temporaneamente ai proprietari americani di mettere in affitto i propri appartamenti nelle zone in cui delle persone sono state sfrattate per non aver pagato l’affitto. A farlo sapere è stata la più famosa piattaforma di affitti al mondo, con un annuncio pubblicato due giorni fa. Airbnb ha spiegato che intende intervenire perché la moratoria federale del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) sugli sfratti residenziali – che in qualche modo proteggeva le persone a rischio sfratto – scadrà alla fine di questo mese.

La moratoria, lanciata lo scorso settembre ha dimezzato le istanze di sfratto ma, secondo una recente analisi condotta dal Center on Budget and Policy Priorities, 11 milioni di americani sono in ritardo con l’affitto e potrebbero essere sfrattati quando la protezione scadrà. Un sondaggio del censimento di aprile ha rilevato che su quasi sette milioni di intervistati in ritardo sull’affitto, oltre tre milioni si aspettano di essere a rischio di essere sfrattati entro i prossimi due mesi.

“Sapendo che molte città stanno lavorando per prepararsi a una potenziale ondata di sfratti una volta revocata la moratoria”, la piattaforma ha proposto una soluzione chiamata Covid-19 Renter Protection Policy. Airbnb vieterà i nuovi annunci di appartamenti da cui gli inquilini sono stati sfrattati a causa del mancato pagamento dell’affitto e dove chi ci abitava era stato protetto dalla moratoria del Cdc.

Questa politica sarà in vigore fino alla fine dell’anno, con la possibilità, secondo l’azienda, di essere rinnovata. Airbnb ha spiegato, inoltre, che cercherà di coinvolgere molte città in questo progetto, chiedendo di condividere le informazioni sulle locazioni.

Per sostenere la politica di protezione degli affittuari, Airbnb nominerà il senior policy development manager Andrew Kalloch come responsabile per coordinare questa iniziativa. Airbnb ha anche invitato i propri concorrenti nel settore a fare lo stesso per tentare di dare una risposta di sistema ai potenziali sfratti dovuti alle conseguenze economiche della pandemia di Covid-19.

La pratica di sfrattare inquilini di lungo corso, per fare profitti con Airbnb però non è nuova, la pandemia l’ha solo acuita. Per anni, gli affittuari, in particolare gli inquilini a basso reddito e a canone controllato, hanno denunciato che i proprietari li sfrattavano illegalmente e in seguito offrivano le loro stanze a prezzi più alti della piattaforma.

Il dubbio di Gizmodo su questa politica riguarda la difficoltà che Airbnb potrebbe avere a far partecipare alcune città, come in Texas, dove un giudice federale ha dichiarato incostituzionale la moratoria. Airbnb ha spiegato inoltre che non applicherà i divieti retroattivamente per gli sgomberi precedenti sgomberi dovuti alla pandemia.

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