Biden ha accusato Facebook di “uccidere” con la disinformazione su Covid-19

La piattaforma ha smentito le accuse, sostenendo di invece di “salvare vite” con le sue informazioni sui vaccini

Biden Facebook
(foto: Tom Brenner/Getty Images)

Il presidente americano Joe Biden ha accusato duramente Facebook di “uccidere le persone” con le notizie false sul covid-19 e i vaccini che ospita sulla sua piattaforma. I commenti di Biden sono arrivati ​​in risposta a un giornalista che venerdì ha chiesto al presidente quale fosse il suo messaggio a piattaforme come Facebook riguardo alla disinformazione sul covid-19.

Il social di Mark Zuckerberg non ha preso benissimo questa dura affermazione, definendo le accuse “non supportate dai fatti” e rispondendo con alcuni dati. Secondo un portavoce dell’azienda “più di 2 miliardi di persone hanno visualizzato informazioni su covi-19 e vaccini su Facebook, più di ogni altro luogo su internet”. Oltre 3,3 milioni di americani avrebbero utilizzato lo strumento della piattaforma per scoprire dove e come ottenere un vaccino. “I fatti dimostrano che Facebook sta aiutando a salvare vite”, ha detto il portavoce.

La società ha osservato anche che la risposta al vaccino nei sondaggi tra gli utenti è aumentata dal 70% nel gennaio 2021 all’85% a luglio e che le disparità tra i gruppi culturali sono diminuite considerevolmente nello stesso periodo.

Facebook ha aggiunto che Canada e Regno Unito hanno percentuali di vaccinazione più elevate nonostante i loro cittadini utilizzino il social network tanto quanto quelli americani. Il social ha sostenuto in questo modo che i tassi non ottimali di vaccinazioni negli Usa siano dovuti a questioni più complesse, e che la colpa non sia da addebitare a Facebook.

Il gigante dei social non ha però provato a trovare una spiegazione alternativa per i problemi degli Stati Uniti, anche se alcuni osservatori hanno ipotizzato un possibile legame tra l’appartenenza politica e i tassi di vaccinazione.

La società ha inoltre sottolineato i suoi sforzi per promuovere affermazioni accurate e combattere le notizie false, tramite la rimozione di contenuti e con l’uso di appositi avvisi. Facebook però non ha diffuso i dati su quante notizie fuorvianti scappino alle sue maglie.

Già il 15 luglio ​​il chirurgo generale degli Stati Uniti, il dottor Vivek Murthy, aveva pubblicato un avvertimento sui pericoli della disinformazione sanitaria, definendola una “minaccia urgente” che le società di social media e le piattaforme tecnologiche devono fare di più per affrontare. Secondo il New York Times questo comunicato è piuttosto insolito per l’ufficio del Surgeon General, che in genere emette avvisi su specifici problemi di salute.

Il rapporto in ogni caso raccomanda in particolare che le aziende prendano provvedimenti rapidi contro i “super-diffusori” di disinformazione e i recidivi. Un rapporto ampiamente citato del Center for Countering Digital Hate ha rilevato infatti che più della metà della disinformazione online contro i vaccini può essere collegata a soli 12 individui.

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