Covid: Birmania, per la giunta è arma contro la popolazione

(ANSA) – ROMA, 22 LUG – La giunta militare in Birmania usa la
pandemia di coronavirus come arma contro la popolazione del
Paese: è quanto emerge dalle testimonianze di medici e volontari
raccolte dalla Cnn, mentre il bilancio delle persone uccise dai
militari dall’inizio delle proteste anti golpe ha sfiorato ieri
quota 930.
    Secondo queste testimonianze i militari limitando le vendite
di ossigeno al pubblico e rifiutano di curare i malati di Covid
negli ospedali dell’esercito. Molti cittadini, quindi,
preferiscono curarsi da soli a casa – secondo i medici – e se
decidono di andare negli ospedali pubblici vengono spesso
respinti a causa della carenza di ossigeno, di medicinali e di
letti. Inoltre, non c’è abbastanza personale per curare i
pazienti.
    Ieri il ministero della Salute controllato dalla giunta ha
riportato 6.093 nuovi casi di contagio, un dato che porta il
totale dall’inizio della pandemia a quota 246.663. Nelle ultime
24 ore, inoltre, i decessi sono stati 247, per un bilancio
complessivo di 5.814 vittime.
    Intanto l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri
politici (Aapp), una organizzazione non profit per la difesa dei
diritti umani basata in Thailandia, riporta che i morti
accertati dall’inizio delle proteste sono 929. (ANSA).
   

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