Agenas: in Sardegna intensive a 9%

E’ la Sardegna, passata dal 5% al 9% in una settimana, la regione che vede la maggior crescita di terapie intensive occupate da pazienti Covid, seguita da Lazio e Sicilia al 5%. Mentre per i ricoveri Covid nei reparti ordinari, le regioni in crescita maggiore sono Sicilia e Calabria, arrivate in una settimana rispettivamente al 10% e 9%, seguite dalla Campania al 6%. A evidenziare come gli ospedali del Sud vedano crescere più velocemente della media nazionale i valori è il monitoraggio giornaliero dell’Agenas. Secondo i nuovi parametri nazionali, la soglia critica è fissata al 15% per i ricoveri ordinari e al 10% per le intensive.

NIEDDU, RICOVERATI NON VACCINATI – “Purtroppo il numero dei contagi non cala e il numero dei non vaccinati è ancora alto, in particolare tra le categorie a rischio come gli ultra sessantenni”. Lo dichiara all’ANSA l’assessore della Sanità Mario Nieddu commentando il report Agenas che registra al 9% la pressione nelle terapie intensive. “Abbiamo anche aperto gli hub per la vaccinazione libera – spiega l’esponente della Giunta Solinas – quindi ipotizziamo che tra gli over 60 c’è chi non si vaccina per libera scelta”. Ora, aggiunge, “non possiamo che sensibilizzare alla vaccinazione perché dai dati in nostro possesso emerge che la gran parte dei ricoverati non abbia fatto il vaccino”. Oltre all’opera di convincimento, “richiamiamo alla prudenza e all’osservanza delle regole basilari anti-Covid: l’uso della mascherina, il distanziamento sociale, il lavaggio delle mani”.

TEMUSSI, MONITORAGGIO CONTINUO SUI NUMERI – Parla di “situazione in evoluzione, tendendo sotto controllo i dati e senza distrarci”, il commissario straordinario Aras-Ats, Massimo Temussi che proprio oggi ha avuto diversi incontri sulla situazione epidemiologica e sull’occupazione dei posti letto, soprattutto per quanto riguarda la città Metropolitana di Cagliari. “Intanto per una eventuale cambio di colore non basta una giornata con un parametro sopra soglia ma occorre una performance negativa reiterata in combinazione con diversi criteri – spiega all’ANSA – poi stiamo riparametrando gli accessi e i posti disponibili, ma non siamo saturi. Ad esempio – osserva – ci siamo resi conto che sono state ospedalizzate persone che non erano da ricoverare e che non presentavano sintomi con un accesso eccessivo ai pronto soccorso. per questo motivo abbiamo aumentato i posti letto di osservazione breve (20 occupati su 90 presenti all’ospedale Brotzu), e ora faremo una ricognizione sulle terapie intensive”. Temussi segnala poi che attualmente l’età media dei ricoverati è scesa ancora, ora è sui 32 anni, “il 99% non vaccinati”.

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