5 software per verificare se una foto online è stata manipolata

Questi sistemi gratuiti consentono di risalire all’immagine originaria, capire dove è stata condivisa e se è stata ritoccata. Ecco come fare

A comparison of an original and deepfake video of Facebook CEO Mark Zuckerberg. (Elyse Samuels/The Washington Post via Getty Images)

La disinformazione è come un virus che si può diffondere rapidamente sfruttando la condivisione multipla di notizie, video o immagini non verificate. Nel caso delle immagini, deepfake e fotoritocchi realizzati a regola d’arte sono in grado di trarre in inganno anche l’occhio più attento e, tramite una condivisione virale, possono fuorviare in modo significativo l’opinione. Verificare un’immagine online è più semplice di quanto si possa pensare. Ecco 5 software, che si possono usare direttamente su smartphone, per verificare una foto.

TinEye

Home page di TinEye

TinEye è uno strumento di ricerca inversa di immagini. È gratuito ed è in grado di individuare rapidamente tutte le pagine dove è stata pubblicata un’immagine o una molto simile. A differenza degli altri strumenti di ricerca inversa, TinEye offre la possibilità di impostare i filtri per le ricerche andando così a mostrare risultati Più manipolati digitalmente, Più vecchi e Più recenti.

Usando il primo filtro di ricerca il software mostra tutte le possibili versioni della foto ritrovate online. In questo modo l’utente può rendersi conto di quante volte e in quanti modi l’immagine è stata manipolata. Tramite il filtro Più vecchi il software ordina i risultati in ordine cronologico ed è possibile reperire rapidamente l’immagine originale.

TinEye è utilizzabile tramite i browser Chrome e Firefox (anche per dispositivi mobili) e pesca tra tutte le immagini caricate pubblicamente online. Dopo aver scaricato l’immagine da verificare, basta aprire la pagina di TinEye e selezionare la voce Carica immagine selezionando poi la fotografia desiderata dalla propria galleria. Il software permette la ricerca anche tramite url ma l’utente dovrà assicurarsi di copiare l’url effettivo dell’immagine e non quello della pagina che la ospita.

Google Immagini

Anche Google Immagini un utente può caricare direttamente l’immagine o l’url effettivo della foto che si desidera verificare. Google Immagini funziona meglio se visualizzato in modalità desktop poiché la versione mobile non offre all’utente la possibilità di caricare un’immagine nella barra della ricerca. Passando alla modalità desktop, funzionante anche su browser mobili, sarà sufficiente cliccare sull’icona a forma di macchina fotografica per aprire il menù di selezione del file.

Cliccando poi su Cerca, lo strumento cercherà tra tutte le immagini pubbliche online una corrispondenza con quella caricata. Toccherà poi all’utente sfogliare i risultati. Questo sistema permette anche di scoprire, in alcuni casi, chi sia il possessore dei copyright dell’immagine.

Questo sistema è stato recentemente migliorato introducendo la ricerca tramite Google Lens. Se navigando su Google Chrome ci si imbatte in un’immagine dubbia, basa tenere premuto a lungo sulla foto per visualizzare un menù a comparsa. Selezionando la voce Cerca con Google Lens si può eseguire una ricerca inversa dell’immagine. Alcune versioni precedenti del browser nel menù a comparsa potrebbero mostrare la voce Cerca su Google questa immagine ma il risultato è lo stesso.

Fake Image Detector

Fake Image Detector (immagine: Play Store)

A differenza dei due sistemi sopra indicati, Fake Image Detector è un’app per device mobili. Disponibile solo per i dispositivi Android il software consente all’utente di verificare se un’immagine presente nella galleria del proprio dispositivo sia stata manipolata digitalmente.

Una volta caricata l’immagine l’applicazione fornirà all’utente un’indicazione sulla possibile autenticità, grazie ai due metodi d’analisi: l’analisi del livello di errore (Ela) e l‘analisi dei metadati.

L’Ela si basa sul fatto che un’immagine compromessa o alterata ha una compressione digitale maggiore nella parte modificata rispetto al resto dell’immagine. Analizzando quindi la composizione e la compressione della foto, l’applicazione può fornire all’utente un’idea sul fatto che questa sia stata più o meno manipolata. Purtroppo questo sistema viene vanificato se l’immagine arriva da Telegram, WhatsApp o una qualsiasi app di messaggistica che effettua una compressione digitale del file. In questo caso l’applicazione giudicherà comunque “manipolate digitalmente” le immagini, anche verificate, ricevute via messaggio.

Il secondo metodo di analisi si focalizza sui metadati. Tutte le foto scattate con una fotocamera digitale hanno incorporate informazioni come il nome della fotocamera, la data di acquisizione o la posizione. Queste informazioni prendono il nome di metadati e vengono alterati qualora l’immagine sia stata ritoccata.

Photo Sherlock

Photo Sherlock (immagine: Play Store)

Quest’applicazione, disponibile per dispositivi Android, iOS e usufruibile anche tramite browser desktop, oltre a essere gratuita permette all’utente di effettuare una ricerca inversa delle immagini su più motori di ricerca contemporaneamente. L’app mostrerà all’utente i risultati di Google, Bing e Yandex, il principale motore in Russia. Inoltre permette di verificare se l’immagine proviene da una rivista o da un giornale. Photo Sherlock può verificare le immagini salvate nella galleria del dispositivo oppure, tramite lo strumento “cattura”, quelle scattate al momento.

Veracity – Reverse Image Search

Veracity (immagine: App store)

Veracity è un’applicazione disponibile solo per dispositivi iOS e consente all’utente di effettuare una rapida ricerca inversa di un’immagine, scoprendo in quali altri siti web è stata utilizzata. Inoltre l’app ha una funzione che consente di verificare l’autenticità delle foto profilo utilizzate sui social network. Quest’ultima funzionalità è molto utile per individuare i profili fake sma funziona solamente sulle foto caricate pubblicamente sui social network.

Altri strumenti

Esistono altri modi per verificare una foto. Uno di questi è il toolbox di verifica di FirstDraftNews che permette, tramite browser, di verificare facilmente la provenienza di immagini e video tramite l’analisi del loro url. Sempre FirstDraftNews offre una guida gratuita al fact-checking delle foto. Sebbene questa guida sia pensata principalmente per i giornalisti contiene molti consigli pratici che chiunque può applicare.

Tornando invece in casa Google esiste un altro strumento di verifica chiamato Fact Check Explorer. Questo strumento, però, non permette la ricerca diretta di immagini ma si basa sulle parole chiave relative a una persona o a un argomento.

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