Come la nazionale italiana è arrivata ad aggiudicarsi il terzo posto alle sfide europee di cybersecurity

Il processo di selezione della rosa dei talenti per la nazionale di sicurezza informatica si basa su un processo che valorizza le competenze del comparto

Il TeamItaly alla premiazione dell’Ecsc2021 di Praga (immagine: Cini)

Il tricolore italiano sventola nuovamente su un importante podio grazie al TeamItaly, nazionale italiana di cyberdefence, che ha conquistato il terzo posto ai campionati europei di sicurezza informatica (Ecsc) tenutisi a Praga e organizzati dall’Enisa, l’Agenzia dell’Unione europea per la cybersecurity. Medaglia d’argento per la nazionale polacca mentre il titolo di campioni d’Europa va ai tedeschi che si aggiudicano l’edizione 2021 dell’Ecsc.

La competizione Ecsc2021 si è tenuta a Praga dal 28 settembre al 1 ottobre e ha visto impegnate 18 squadre europee che si sono sfidate in varie prove di attacco e difesa. “Siamo soddisfatti perché la nazionale italiana ha dato il massimo e l’impegno dei nostri ragazzi è testimoniato dal fatto che al termine della seconda giornata l’Italia era comunque la prima squadra in classifica”, ha commentato Paolo Prinetto, direttore del Laboratorio nazionale di cybersecurity del Cini (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica).

Per com’è concepita l’intera competizione i cambi di classifica possono essere estremamente repentini e fino all’ultimo abbiamo tutti trattenuto il fiato. Vanno i nostri complimenti alla Polonia e alla Germania: dai nostri ragazzi, di ogni Paese, abbiamo la prova che il mondo sta cambiando, in modo solidale e verso una realtà che abbia davvero al centro la sicurezza informatica”, ha aggiunto Prinetto.

Questo terzo posto è un successo importantissimo per l’Italia anche alla luce del fatto che nel primo semestre del 2021, secondo un recente report di Trend Micro Reasearch, il Belpaese è stato il quarto bersaglio al mondo per numero di attacchi informatici subiti. Davanti a noi solamente Colombia, Germania e Stati Uniti.

Poter rappresentare l’Italia in competizioni di cybersecurity è sicuramente per noi un onore e soprattutto un modo per confrontare capacità e conoscenze del settore con gli altri paesi”, ha commentato a Wired Gaspare Ferraro, coordinatore del TeamItal: “I risultati ottenuti a livello europeo della nostra squadra sono un segno che i talenti e i professionisti sono presenti in Italia e non mancano.Vanno create le giuste occasioni per incentivare i professionisti a rimanere in Italia ed impiegare queste conoscenze per contribuire alla difesa del nostro paese”.

La partecipazione a questi tipi di eventi, l’European Cyber Security Challenge in particolare, è molto importante non solo per i partecipanti, che hanno l’occasione di confrontarsi con i rappresentanti di altri paesi, ma soprattutto per il potenziale impatto mediatico che ne consegue”, ha spiegato poi Mario Polino, allenatore della squadra. E ha aggiunto: “Con la sempre più maggiore diffusione della tecnologia nella vita di tutti i giorni, tematiche quali la sicurezza informatica e la privacy online sono di elevata importanza per tutti i cittadini e non solo per i professionisti del settore. Sapersi difendere online e riconoscere ad esempio tentativi di phishing e social engineering diventa purtroppo ormai d’obbligo per tutti”.

Raggiunti da Wired durante i festeggiamenti per il terzo posto i ragazzi del TeamItaly hanno ammesso che “la pressione quest’anno era sicuramente alta, non solo per la serie di vittorie portate a casa dalle varie squadre italiane ma anche dal fatto che il TeamItaly alla scorsa edizione della competizione, Ecsc2019 in Romania, ha conquistato la medaglia d’argento e che per molti membri della squadra sarebbe stato l’ultimo anno in cui avrebbero potuto partecipare. Siamo riusciti a convogliare queste pressioni per spronarci e dare il meglio possibile”.

Da Cyberchallenge al TeamItaly

La rosa del TeamItaly viene formata, come ormai da tradizione da cinque anni, attraverso il progetto CyberChallenge.it che offre a ragazzi e ragazze delle scuole superiori e delle università la possibilità di partecipare a corsi di cybersecurity. Una prova finale testa le competenze ed evidenzia i talenti che possono entrare a far parte della nazionale italiana.

Grazie al progetto CyberChallenge.It, ormai giunto alla quinta edizione, abbiamo visto un notevole aumento dell’interesse dei ragazzi verso queste tematiche”, spiega Gaspare Ferraro: “Dalle iscrizioni dell’ultima edizione abbiamo avuto quasi 5.000 adesioni in più di 30 università e i dati sono in crescita in ogni edizione. Sicuramente i risultati ottenuti dal TeamItaly, frutto dell’addestramento durante CyberChallenge.it, invogliano nuove leve a interessarsi a queste tematiche”. Un dato positivo è il crescente interesse delle ragazze per il comparto della cybersecurity, per troppo tempo associato nell’immaginario collettivo a un settore prettamente maschile. Quest’anno, per la prima volta, tra le venti persone in lizza per i giochi di Praga c’è stata anche una ragazza, Giulia Martino. “Sicuramente c’è ancora molto lavoro da fare nei prossimi anni, dobbiamo puntare a diffondere l’awareness di queste tematiche fin dalla giovane età in modo che non ci siano pregiudizi di alcun genere nelle scelte educative, ha concluso Ferraro.

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