Genovese ai pm: ‘Ero schiavo della droga’

(ANSA) – MILANO, 08 OTT – Ha detto di avere agito sotto
l’effetto di droga, di cui era “schiavo” e di non avere mai
percepito “particolare dissenso” da parte delle giovani con cui
faceva sesso e che erano altrettanto alterate. Non è cambiata la
linea difensiva, nell’interrogatorio reso oggi pomeriggio
davanti ai pm, di Alberto Genovese, l’imprenditore del web che
nel luglio 2020 si è visto notificare un avviso di chiusura
delle indagini in vista della richiesta di rinvio a giudizio con
l’accusa di aver stuprato una 18enne nel suo appartamento di
lusso in pieno centro a Milano e una 23enne a Ibiza. Violenze
commesse tra l’estate e l’autunno dell’anno scorso e in entrambi
i casi dopo aver reso incoscienti, con un mix di droghe, le due
giovani vittime.
    L’imprenditore, che da due mesi si trova ai domiciliari in
una struttura in provincia di Varese per disintossicarsi, era
finito in carcere il 6 novembre dell’anno scorso. I pm Rosaria
Stagnaro e Paolo Filippini, con l’aggiunto Letizia Mannella,
potrebbero ora avanzare la richiesta di rinvio a giudizio anche
se l’imprenditore potrebbe scegliere di essere giudicato con
rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena.
    (ANSA).
   

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