Apple pronta a tagliare la produzione di iPhone 13 per la crisi dei chip

Cupertino potrebbe produrre 10 milioni di iPhone ultimo modello in meno a causa di problemi nel ricevere alcune componenti

Le difficoltà globali di approvvigionamento nella filiera dei semiconduttori potrebbero condurre Apple a tagliare il target di produzione di iPhone 13 di 10 milioni di unità, per il 2021. La compagnia si aspettava di riuscire a produrre 90 milioni di nuovi modelli negli ultimi tre mesi dell’anno, ma ora starebbe comunicando ai propri fornitori che il totale effettivo sarà inferiore, secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg. La mancanza di chip sarebbe da ricondurre alle difficoltà di Broadcom e Texas Instruments nel consegnare le proprie componenti a Cupertino.

A livello mondiale, i tempi di attesa fra un ordine di chip e la consegna sono cresciuti per nove mesi di fila e sono quasi raddoppiati dalle 11,8 settimane nel settembre 2019 alle 21,7 settimane di due anni dopo. Counterpoint, società di ricerca del mercato, di recente ha ritoccato al ribasso di 30-40 milioni di unità la previsione di produzione mondiale di smartphone nel secondo semestre 2021 (pari a 1,41 miliardi di device), proprio a causa di questa crisi. Il 90% dei produttori e vendor sono coinvolti: alcuni tra loro hanno ricevuto solo l’80% degli ordini nel secondo trimestre, quota scesa fino al 70% in alcuni casi, in estate. A questo punto, scorte di magazzino e ordini anticipati sembrano non bastare più.

Nel caso di Apple, Texas Instruments fornisce un chip collegato all’alimentazione del display Oled, mentre Broadcom è il produttore di riferimento di lunga data per le componenti wireless. La prima può contare su una produzione sia domestica che esterna, mentre la seconda si rivolge a Tsmc, il cui business è collegato per il 25% proprio a Apple. La compagnia di Taiwan produce il 54% dei semiconduttori di tutto il mondo e lavora come fonderia di microelettronica per aziende che progettano componenti, come Broadcom, Texas Instruments, Qualcomm, Nvidia, Amd. Sta inoltre considerando di aprire un nuovo centro produttivo in Giappone, con Sony e il sostegno del governo nipponico. In ogni caso, la produzione di processori per Apple non è minacciata al momento, secondo Bloomberg.

Per la casa di Cupertino l’ultimo trimestre è tradizionalmente quello più redditizio, con vendite previste quest’anno per 120 miliardi di dollari, in crescita del 7% rispetto all’anno scorso. Apple aveva già segnalato problemi di filiera nella consegna di iPhone e iPad nel terzo trimestre, citando la carestia globale dei chip. Tuttavia gli attuali ordini potrebbero ancora essere soddisfatti entro metà novembre, in tempo per le vendite di Natale. Una valutazione di Couterpoint, riportata da Reuters, riconduce il taglio della produzione al normale processo del produttore di iPhone di sovra-ordinare prima i vari dispositivi, preparandosi alla consueta corsa iniziale da parte dei clienti, per poi tagliare gli stessi ordinativi nel momento in cui il trend diventa più chiaro. Gli analisti con base a Hong Kong non cambiano quindi la stima di 85-90 milioni di iPhone in vendita per il quarto trimestre.

Leggi anche

loading...