(ANSA) – BRUXELLES, 27 DIC – Anche in Belgio si fa strada
l’ipotesi della vaccinazione obbligatoria, quanto meno nella
versione già adottata da Germania e Austria, i due Paesi che
hanno imposto ‘de facto’ un lockdown quasi totale per chi non si
è vaccinato.
Alexander De Croo, alla guida del governo federale belga, in
un’intervista al quotidiano di lingua fiamminga De Zondag, ha
abbandonato la cautela a cui finora si era attenuto e ha
sottolineato che “l’obiettivo è chiaro: dobbiamo vaccinare tutti
e se la strada della vaccinazione obbligatoria può contribuire
sono pronto a prenderla in considerazione”. La pandemia, per il
premier, non finirà con la quarta ondata e bisogna imparare a
conviverci.
La posizione di De Croo è supportata dal suo partito, i
liberali di Open Vld, secondo cui – a quanto riferiscono i media
locali – solo i vaccinati (e non più anche chi risulta negativo
a un tampone) devono poter accedere ai teatri, ristoranti, caffè
e a tutti gli altri luoghi pubblici di incontro. In ogni caso
un’eventuale proposta sull’obbligatorietà del vaccino dovrebbe
essere discussa e approvata dal Parlamento.
Nel frattempo i dati sui contagi segnano una riduzione delle
persone ricoverate in terapia intensiva sebbene il tasso di
positività resti al di sopra del 10%. Ma crescono i timori che
questa tendenza possa arrestarsi se non invertirsi anche causa
dell’affermarsi della variante Omicron attesa per i prossimi
giorni. Segnali in questo senso sono giunti dalla regione di
Bruxelles capitale dove si sarebbe riscontrato un incremento dei
contagi tra i giovani, in particolare nella fascia di età 21-29
anni.
Nel weekend di Natale si sono intanto svolte manifestazioni
di protesta del settore culturale a Bruxelles e altrove contro
le ultime misure restrittive introdotte. (ANSA).
Covid: premier belga apre a vaccinazione obbligatoria
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