Caro bollette: parroco spegne luci campanile in Sardegna

(ANSA) – ORISTANO, 10 OTT – Da circa un mese il campanile
della Chiesa di Santa Sofia V.M., un edificio di culto in stile
romanico risalente alla metà del 1700, è spento. I led non
illuminano più la torre campanaria, con tanto di orologio, che
resta al buio per una scelta precisa del parroco di San Vero
Milis – 2400 abitanti nella provincia di Oristano – che ha
voluto così “accendere i riflettori sul problema del caro
bollette”.
    “Non si può non comunicare questo disagio pressante – dice
all’ANSA il parroco don Ignazio Serra, che è anche delegato
diocesano e incaricato regionale per la Pastorale del Tempo
Libero, Turismo e Sport, oltre ad essere giornalista pubblicista
– e allora ci siamo chiesti come comunicare e la risposta è
stata: spegnendo le luci per accendere l’attenzione su questo
dramma che stanno vivendo diverse categorie, dalle case di
risposo alle piccole botteghe o chi fa sport non agonistico, o
le famiglie e tante micro situazioni che oggi rischiano di
trovarsi in seria difficoltà”.
    Un’idea mutuata dall’artista Christo che impacchettava i
monumenti per valorizzarli: “Noi abbiamo spento per accendere,
all’interno di un’iniziativa che abbiamo voluto denominare ‘M’illumino di niente’ – spiega ancora don Serra –
Stiamo vivendo una situazione che si può rivelare drammatica per
le nostre famiglie che spesso sono monoreddito e che rischiano
di rimanere senza nulla se il datore di lavoro deve licenziare
perché non riesce a rientrare nei costi per il caro bollette: è
una catena nella quale si perdono posti di lavoro. Già guardando
nel nostro piccolo, in parrocchia arrivano 7 bollette tra la
Chiesa e altri edifici annessi e abbiamo pagato sempre tra le
700 e gli 800 euro, ora siamo preoccupati per quello che può
accadere”.
    “E mi preoccupa sentire che i sindaci dicono che spegneranno un
lampione su tre, perché c’è anche un problema di sicurezza nelle
nostre città. La soluzione deve arrivare dall’alto, da chi ha il
potere politico che non deve essere distratto da altre questioni
e deve fare in fretta”, conclude. (ANSA).
   

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