Berlusconi è malato cronico di una leucemia non acuta. La famiglia: “Sta migliorando”  

AGI – La telefonata ai dirigenti di Forza Italia, quella a Giorgia Meloni e Matteo Salvini durante la riunione del Consiglio dei ministri e le parole di “fiducia” dei familiari e degli amici che sono andati a fargli visita. Segnali di cauto ottimismo per Silvio Berlusconi, dopo il secondo giorno di ricovero, nel reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano. Anche se il quadro clinico è molto delicato e suggerisce prudenza.

Il primo bollettino, diramato nella giornata di giovedì, conferma che Berlusconi è “in terapia intensiva per la cura di un’infezione polmonare“. E che soffre “da tempo” di “leucemia mielomonocitica cronica“, malattia di cui “è stata accertata la persistente fase cronica e l’assenza di caratteristiche evolutive in leucemia acuta”. “La strategia terapeutica in atto prevede – spiegano i professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri – la cura dell’infezione polmonare, un trattamento specialistico citoriduttivo mirato a limitare gli effetti negativi dell’iperleucocitosi patologica e il ripristino delle condizioni cliniche preesistenti”.

“Siamo più sollevati, c’è un miglioramento. Siamo fiduciosi”, ha spiegato il fratello Paolo. “È un leone”, ha detto il figlio Pier Silvio, più tardi, sempre uscendo dall’ospedale, dove sono stati visti anche gli altri figli, Martina, Barbara e Luigi, e gli amici di una vita, Fedele Confalonieri, Marcello Dell’Utri e Adriano Galliani. “C’è preoccupazione ma siamo più ottimisti”, ha confermato Confalonieri, oggi “molto meglio di ieri”.

È arrivato poi il colloquio telefonico con Meloni, che tiene a fargli gli auguri di pronta guarigione. Il Cavaliere chiama anche Salvini, che poco prima gli aveva mandato un messaggio affettuoso, stando a quanto riferito dalla Lega. “È la telefonata più bella che potessi ricevere“, ha commentato il segretario leghista, che ha ribadito a Berlusconi “ti aspettiamo presto”.

Nella notte è Zangrillo, uscendo dal san Raffaele, a rispondere ai giornalisti ancora presenti. “Quello che dovevo dire l’ho detto. Sono stanco. Parlatene con quelli che su Twitter e i social dissertano su cose di cui non conoscono niente”.  

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