Paolo Bonolis pensa ad una pausa.

Paolo Bonolis lamenta un po’ di stanchezza e mancanza di stimoli. Ecco quanto riportato da “Vanity Fair“:”

 

 

Bonolis è arrivato a un momento della vita in cui comincia a sentire la stanchezza per il suo lavoro e a desiderare di rompere la sua routine. «Sono 13 anni che faccio Avanti un altro. Ho bisogno di nuovi stimoli, ma mi mancano lo spazio e le energie per immaginare nuovi progetti. Sento la necessità di una pausa per rielaborare il mio pensiero e la mia natura. Fare tv vuol dire sapere cogliere lo spirito del tempo e io devo trovare me nello spirito di quest’epoca: devo capire cosa sono diventato e se ho qualcosa da dire a questa generazione. Altrimenti rischio di essere anacronistico, televisivamente parlando», racconta Bonolis in un’intervista a La Stampa, confermando un desiderio che aveva anche espresso in diverse occasioni a Vanity Fair: allentare la corda per permettersi il lusso del riposo.

«A giugno scadono un sacco di cose: pure il desiderio di continuare a fare tv. Fosse stato per me avrei lasciato già da due anni. Sono andato avanti solo perché se smetto comprometto l’esistenza di molte persone, che lavorano con me e hanno famiglia. Per questo ho tenuto duro. Solo che adesso sono veramente stanco», riprende Paolo Bonolis ribadendo il suo bisogno di dedicarsi a creature confezionate da lui. «A Mediaset mi propongono tanti format, sono io che rifiuto: non voglio condurre format di altri, ma programmi che invento io, come è stato per Ciao Darwin, Il senso della vita, Avanti un altro!. Tredici anni fa mi offrirono il preserale e mi proposero una serie di format, anche carini. Ma non erano miei. Quindi dissi: “Se mi viene in mente un’idea, faccio il preserale, altrimenti no”. Ebbi poi l’intuizione di Avanti un altro!: mi piaceva un quiz con il cambio costante del concorrente perché ogni volta si apre una nuova commedia umana».

Per il resto Paolo Bonolis non ha più niente da dimostrare: è un professionista che ha scritto la storia della televisione e che potrebbe dare ancora tantissimo – magari anche in Rai, considerando che il suo contratto con Mediaset scade a giugno del 2024 – ma solo di fronte a qualcosa capace di stimolarlo. E neanche il Festival di Sanremo 2025 potrebbe essere un’alternativa: «Se dovessi prendere in considerazione l’idea, servirebbe un investimento importante e un’idea che “eventizzi” la kermesse, che porti qualcosa all’Ariston che non siamo usi vedere nel corso dell’anno in tv».

Quanto all’accaduto alla serata d’inaugurazione di Pesaro Capitale della cultura da lui condotta nel corso della quale si è rivolto alla direttrice d’orchestra Francesca Perrotta chiamandola «signora» – cosa che Perrotta non ha gradito -, Bonolis non risponde direttamente, limitandosi a dire di provare a fornire il buon esempio: «Il mio contributo sta nel promuovere la libertà di linguaggio, l’ironia, il cinismo buono. Quando scherzo in tv, magari chiamo “vecchia” una signora, ma poi me l’abbraccio. I concorrenti sentono che voglio loro bene: sanno che è solo uno spettacolo dove si è liberi, nel gioco, di vestirci come vogliamo, anche linguisticamente».

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