Il Centro antiveleni Maugeri: “Migliaia di casi l’anno in Italia. Fondamentale la prevenzione”
Il pericolo del monossido di carbonio si intensifica durante le festività invernali, quando molti italiani raggiungono case di montagna o di campagna rimasta chiusa per mesi. Carlo Locatelli, direttore del Centro antiveleni Maugeri di Pavia, lancia l’allarme su questo “killer silenzioso”, gas inodore e incolore prodotto da combustione incompleta in impianti malfunzionanti.
Recenti casi di cronaca, come quelli di Forni di Sopra, Cefalù e Trieste, hanno evidenziato la pericolosità di questo gas, con un bilancio tragico di vittime e intossicati. Secondo le stime, in Italia si verificano migliaia di casi all’anno, anche se mancano dati precisi a causa della difficoltà di riconoscimento immediato dell’intossicazione.
Il monossido di carbonio viene definito “grande imitatore” per i suoi sintomi aspecifici che possono essere confusi con altre patologie: dalla cefalea alla nausea, dal vomito ai dolori addominali, fino a manifestazioni più gravi come svenimenti e convulsioni.
Gli esperti raccomandano l’utilizzo di rilevatori di monossido di carbonio, strumenti economici ma potenzialmente salvavita, specialmente quando si riattivano impianti di riscaldamento dopo lunghi periodi. Altre misure preventive includono la corretta manutenzione degli impianti e il mantenimento delle aperture per la ventilazione vicino a fonti di combustione.
In caso di sospetta intossicazione, che spesso colpisce più persone contemporaneamente nello stesso ambiente, è fondamentale chiamare immediatamente i soccorsi e aerare i locali.
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