È in arrivo la quotazione dei record

Il colosso del petrolio Saudi Aramco, della famiglia reale saudita, ha ufficializzato la sua decisione di quotarsi in Borsa a Riad. Si tratta della più grande Ipo della storia

A picture taken on November 3, 2019 shows a sign of Saudi Aramco’s initial public offering (IPO) during a press conference by the state company in the eastern Saudi Arabian region of Dhahran. – Saudi Aramco confirmed it planned to list on the Riyadh stock exchange, describing it as a “significant milestone” in the history of the energy giant. (Photo by – / AFP) (Photo by -/AFP via Getty Images)

Il colosso mondiale del petrolio Saudi Aramco, di proprietà della monarchia saudita, ha ufficializzato la sua decisione di quotarsi sulla piazza di Riad nei prossimi mesi. Dopo aver ottenuto il via libera dell’autorità della Borsa saudita, quella di Aramco potrebbe essere il debutto più grande della storia, arrivando a un valore compreso tra i 20 e i 40 miliardi di dollari per una percentuale di azioni messe sul mercato che oscilla tra l’1% e il 2%.

Si parla dunque di una delle società più ricche al mondo, capace da sola di mettere a segno profitti superiori rispetto a quelli di Apple e Google messe insieme. Secondo quanto riporta Bloomberg, Aramco avrebbe una valutazione di mercato compresa tra 1.600 miliardi e i 1.800 miliardi di dollari, e soltanto nei primi nove mesi del 2019 è stata in grado di generare 244 miliardi di dollari di introiti sulle vendite.

Tante anche le banche internazionali che sono coinvolte in questa operazione, da Citigroup a Goldman Sachs, fino a Bank of America, che svolgeranno un ruolo importante nella commercializzazione delle azioni della società. Del resto, la compagnia petrolifera della famiglia saudita estrae circa il 10% del petrolio mondiale dai pozzi del deserto, e nel 2018 è arrivata a produrre all’incirca 10 milioni di barili al giorno.

Inoltre, le stime fatte dalle banche internazionali sono basate su una media di 60 dollari al barile e un’aspettativa di crescita ulteriore della produzione entro il 2021.

In un primo momento la quotazione era prevista per il prossimo 11 dicembre, ma ancora la data precisa non è stata confermata. E anche per quanto riguarda l’effettiva percentuale societaria messa sul mercato bisognerà aspettare nuove comunicazioni ufficiali. Ciò che è certo è che la mossa si inscrive in un progetto più ampio voluto dal principe Mohammed bin Salman per rinnovare l’economia saudita.

A turbare l’entusiasmo rispetto alla quotazione resta però la tensione e la questione sulla sicurezza degli impianti di estrazione, soprattutto dopo l’attacco di qualche settimana fa a uno dei più importanti siti petroliferi al mondo proprio in territorio saudita a opera di gruppi militari.

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