Accenture Cloud Innovation Center, dove le aziende incontrano la “nuvola”

Un anno dell’Accenture Cloud Innovation Center. Ecco un bilancio

Consentire alle aziende di conoscere e testare tecnologie innovative rese disponibili tramite il cloud. Ridurre le distanze tra consulenza, system integrator, partner e giovani talenti, per lavorare insieme in modalità co-working. Diffondere la cultura dell’innovazione.

Sono questi gli obiettivi ambiziosi con cui un anno fa nasceva a Roma l’Accenture Cloud Innovation Center, un ecosistema per la co-creazione che vanta una rete internazionale di collaborazioni, che può contare sulla Accenture Innovation Architecture, e che agevola la cooperazione tra innovatori provenienti da università, startup e organizzazioni d’avanguardia a livello mondiale.

Uno spazio dove le aziende possono valutare rapidamente la fattibilità e la sicurezza dei servizi cloud, quindi realizzare soluzioni personalizzate attraverso sessioni di design thinking, testarle grazie alla prototipazione rapida di soluzioni cloud-based pre-integrate e, infine, scegliere quelle che si rivelano più adatte e personalizzarle secondo esigenze specifiche.

I primi 12 mesi di attività e il trasferimento nella nuova sede del Tag di via Ostiense, sono stati recentemente occasione per organizzare un evento in cui riepilogare i risultati conseguiti dal Cloud Innovation Center e rilanciare le sue attività per il prossimo futuro.

Per noi l’Accenture Cloud Innovation Center è un’eccellente opportunità che è andata oltre le migliori aspettative – ha spiegato Valerio Romano, Intelligent Cloud and Infrastructure Lead per Accentureuno spazio che nasce per fare da anello di collegamento tra l’enorme abbondanza di tecnologie cloud e l’uso che possono farne le aziende“. Guardando al nuovo anno di attività, Romano ha rivelato che gli obiettivi sono accrescere la rilevanza dei casi d’uso verticalizzandole sulle esigenze delle singole industrie, aumentare la collaborazione tra partner e clienti e accelerare l’internazionalizzazione. “La nostra presenza in Talent Garden – ha aggiunto Romano – testimonia la vocazione dell’Acic a essere punto di incontro e collaborazione tra aziende, università e startup per fare un polo d’attrazione per il nuovo talento“.

Chiamato a rappresentare l’esperienza di una grande multinazionale, il Ceo di Enel X Francesco Venturini ha ricordato che Enel è stata forse “la prima utility a essere al cento per cento su cloud per due ragioni principali: per ottimizzare costi e prestazioni e per avere ovunque nel mondo le stesse piattaforme su cui far lavorare i nostri dipendenti“.

Sono due i modi in cui Enel fa innovazione, spiega Venturini: acquisendo le aziende e startup che portano in dote tecnologie e competenze e sviluppando nuovi modelli di business. Questa seconda attività interessa da vicino il Ceo di Enel X, secondo il quale le nuove tecnologie servono alle aziende ma vanno adottate con cautela, perché “l’importante e costruirci sopra un solido business model. Enel X fa proprio questo – chiarisce – cioè tentare di portare la tecnologia nel proprio business e fare in modo che si trasformi in business model nel tempo“.

Parlando a nome di Poste, l’Head of It Transformation Armando Salvatori ricorda invece che nell’azienda è in corso ormai da tempo una profonda rivoluzione delle attività tradizionali, realizzata secondo una strategia cloud first e basata su un infrastruttura ibrida, con la quale Poste ha puntato a ridurre i disservizi e stabilizzare l’offerta. “Oggi la scelta del Cloud è obbligatoria – ha detto Salvatori – e rinunciarvi o avere un approccio timido a questa tecnologia equivale a mettere a rischio il proprio futuro“.

Infine, il professor Paolo Merialdo dell’Università Roma Tre ha sottolineato due aspetti che sono anche tratti caratteristici dell’Accenture Cloud Innovation Center: l’importanza di fare Open Innovation, cioè “di mettere a disposizione delle aziende e delle istituzioni la creatività di docenti, ricercatori e studenti per risolvere problemi concreti“; e poi, ancora, il ruolo fondamentale che il cloud svolge nell’emersione del talento, perché offre risorse illimitate a costi estremamente ridotti per quei giovani che vogliono fare startup.

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