La nervosa attesa per il voto in Emilia

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La data del voto in Giunta sul ‘caso Gregoretti’ è l’ennesimo scontro tra la maggioranza (che contesta il ruolo della presidente del Senato Casellati e pensa di disertare la riunione del 20) e l’opposizione, con Salvini che difende la seconda carica dello Stato e se stesso (“in Tribunale ci vado a testa alta”). Un’altra battaglia che si innesta in un clima già surriscaldato dalla decisione della Corte costituzionale sul referendum voluto dalla Lega per arrivare ad un maggioritario puro: ora la maggioranza andrà avanti sulla legge elettorale proporzionale, però senza fretta per non creare ulteriori fibrillazioni (la disputa sarà sulla soglia del 5%) e la stessa Lega dopo l’Emilia potrebbe sedersi al tavolo.

Ma al di là della tensione sui nodi sul tavolo (per esempio la questione sulla revoca della concessione ad Autostrade sarà affrontata dal premier dopo il 26 nonostante il pressing di Di Maio), lo sguardo delle forze politiche è rivolto a domenica prossima. La verifica di governo che verrà portata avanti da Conte (restano i timori su Italia Viva dopo lo ‘strappo’ sulla prescrizione) può attendere.

Le Sardine preparano la piazza di domenica a Bologna (attese 30 mila persone) e chiedono un incontro direttamente al presidente del Consiglio, Conte. “La vittoria è a portata di mano”, dice la Meloni da Rimini. Tour elettorale anche per Zingaretti che punta all’unità del fronte progressista e rispondendo agli inviti di Bersani di costruire una nuova casa rimarca come “le scissioni siano state un drammatico errore”. E mentre Di Maio ha difeso la scelta della ‘terza via’ (confermato che M5s andrà da solo pure nelle Marche) Salvini lo attacca: “L’alleanza con il Pd è stata una scelta suicida”.

Salvini guarda agli elettori M5s (e anche a qualche eletto)

Giovedì durante l’assemblea dei gruppi parlamentari l’ex ministro dell’Interno ha invitato i leghisti a non affondare il colpo su M5s. “Il nostro competitor è il Pd”, ha osservato. Ma il ragionamento del ‘Capitano’ è legato – spiega piu’ di un ‘big’ lumbard – anche ad un’altra valutazione. Salvini punta agli elettori del Movimento, potrebbero essere loro l’ago della bilancia in Emilia.

“Ai Cinque stelle – riflette un esponente di peso del partito di via Bellerio – converrebbe spostare i voti sul centrodestra”. La tesi è che a giovarsi di un’eventuale sconfitta di Bonaccini sarebbero pure i pentastellati: “Se il Pd vince – osserva la stessa fonte – il giorno dopo chiederà un rimpasto o di avere più poteri contrattuali e il Movimento 5 stelle diventerebbe la ruota di scorta dei dem”.

Ragionamenti di parte ovviamente, ma che testimoniano la posta in gioco, con i ministri del Pd e i dirigenti tutti mobilitati per l’Emilia nei prossimi giorni. Oggi, invece, si terrà la kermesse della Lega a Maranello per dimostrare che la Lega “corre per vincere”. L’invito di Salvini a deputati e senatori (presenti anche i tre pentastellati entrati nel gruppo del Senato, con il segretario che non ha escluso nuovi arrivi) è stato uno solo: “Bisogna coprire ancora 500 Comuni. Bisogna andare dappertutto, anche in quei paesi abbandonati da tutti”. Insomma la convinzione dell’ex responsabile del Viminale è che la battaglia si possa vincere soprattutto in periferia.

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