Il modem deve essere libero per davvero anche in Italia

Il Tar del Lazio dà ragione all’Agcom: gli utenti possono restituire alle compagnie telefoniche il modem e fare abbonamenti che non lo prevedano

Modem (Pixabay)
(foto: Pixabay)

La giustizia amministrativa ha dato ragione all’Autorità di garanzie delle comunicazioni (Agcom) rispetto al diritto degli utenti di utilizzare un modem libero, non fornito dal gestore della rete internet, come sancito da una delibera dell’Authority. Il Tar del Lazio ha così respinto i ricorsi presentati dalle compagnie Tim e Wind 3 che contestavano la delibera e chiedevano una sospensione della decisione di Agcom.

Cosa cambia?

Con la decisione della corte amministrativa viene quindi definitivamente stabilito il diritto degli utenti di decidere se utilizzare il modem fornito dall’operatore oppure se scegliere di sottoscrivere un contratto che non lo preveda. Il diritto al modem libero è garantito sia sui contratti già attivi da oltre un anno sia su quelli nuovi.

In sostanza, se un utente sta pagando un modem incluso nel proprio contratto con il gestore di rete può decidere di contattare l’operatore e interrompere quella tipologia di contratto, restituendo il dispositivo. In questo caso, il provider di linea dovrà fare una nuova proposta che non includa il costo del modem direttamente nell’abbonamento.

Ovviamente, spetta poi all’utente acquistare un nuovo modem compatibile. Inoltre, vale il diritto del consumatore di cessare il contratto con un provider per passare a un altro operatore senza penali. Ad ogni modo, in base alla delibera di Agcom, tutte le compagnie saranno ora obbligate a proporre tipologie di abbonamento distinte a seconda che il modem sia incluso o meno nel contratto.

Nel caso di contratti in cui il modem sia fornito in comodato d’uso gratuito, però, alla modifica del contratto o al cambio dell’operatore il cliente non può tenere il modem ma lo deve restituire, portandolo in un punto vendita della compagnia o rispendendolo via posta. Le rate versate per il pagamento del modem incluso nel contratto non saranno comunque restituite dall’operatore al momento dell’interruzione del contratto.

Resta però ancora controverso il caso degli utenti che, avendo cambiato operatore, si sono visti richiedere il saldo delle rate del modem incluso, mentre la delibera del Garante e la decisione del Tar stabiliscono che il consumatore sia chiamato solo alla restituzione dell’apparecchio ma senza altri oneri, né nel caso di modifica contrattuale né nel caso di passaggio a nuovo provider.

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