MotoGP, scattano i test di Sepang! Ducati, Yamaha e Suzuki puntano il mirino su Marc Marquez e la Honda

Parte, ufficialmente, la stagione 2020 della MotoGP. Come consuetudine, l’antipasto viene proposto dai test riservati alla classe regina di Sepang, in Malesia. Da domani, venerdì 7 febbraio, fino a domenica 9, infatti, saranno di scena tre intense giornate di lavoro, per 24 ore totali, che inizieranno a dirci qualcosa, non certo tutto, sui valori in campo nella MotoGP di questa stagione. Com’è ben noto, il grip che regala la pista malese non consente un’analisi accurata e veritiera di tutte le moto, per cui il secondo round di test di Losail, in Qatar, ci regalerà un quadro più ampio e preciso.

Ad ogni modo tutto è pronto per questa tre giorni di Sepang. Si partirà alle ore 3.00 italiane e si chiuderà alle ore 11.00 in tutte e tre le giornate. L’emozione del debutto è sempre incredibile e la curiosità di vedere come partiranno i vari protagonisti la segue di pari passo. Come se non bastasse, il mercato piloti assicura già spunti notevoli sotto tutti i punti di vista, casa per casa. Su tutti, ovviamente, vedremo all’opera il campione del mondo, o per meglio dire il sei volte iridato nella classe regina, Marc Marquez. Lo spagnolo, come un anno fa, è ancora alle prese con i postumi di un’operazione alla spalla e non sarà certamente al meglio della propria condizione.

Il suo auspicio, ovviamente, è che la moto sia come quella del 2019 ovvero cucita addosso alle sue caratteristiche ed al suo stile di guida. Un anno fa, sostanzialmente, la stagione fu un “no contest”. Non ci fu gara. Mai. O vinceva il Cabroncito, oppure si accontentava del secondo posto. Sarà così anche questa volta? L’auspicio di tutti è che il gap si sia ridotto, ma il catalano è pronto a dominare ancora, questa volta coadiuvato dal fratello Alex che sfrutterà questi test (dopo gli shakedown della scorsa settimana) per bruciare le tappe sulla nuova moto nipponica. Per la Honda vedremo all’opera anche il tempo LCR con il britannico Cal Crutchlow che proverà a tenersi lontano dalle cadute, suo vero e proprio tallone d’Achille, e il nipponico Takaaki Nakagami, a sua volta al ritorno dopo l’operazione alla spalla di fine stagione.

Passiamo alla prima rivale, almeno per quanto visto nelle ultime annate: la Ducati. Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci saranno alla guida delle GP20 ufficiali, mentre il team Pramac vedrà Francesco “Pecco” Bagnaia e l’australiano Jack Miller. Per il team satellite Reale Avintia, infine, ci saranno il francese Johann Zarco e lo spagnolo Tito Rabat. Sei piloti che prendono il via in una stagione che si annuncia decisiva. La casa bolognese vuole puntare al titolo. Proporrà tantissime novità tecniche, un motore ancora più potente e gli sforzi dovranno essere ripagati. Quanto sta avvenendo a livello di mercato piloti potrebbe rendere l’ambiente quanto mai nervoso, per cui solo i risultati potranno dare una mano in primis ad Andrea Dovizioso.

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Enorme attesa, ovviamente, in casa Yamaha. Le notizie degli ultimi giorni andranno a segnare una pagina storica della MotoGP, con l’addio di Valentino Rossi, ma il presente è molto più importante. La casa di Iwata vuole tornare a essere competitiva, sempre e in ogni Gran Premio. Gli ultimi anni hanno messo in mostra una M1 troppo ondivaga e poco concreta. Tutti aspetti che devono essere messi in archivio in questo 2020. Il team ufficiale con il “Dottore” e Maverick Vinales è pronto a battagliare con Marc Marquez, con il team Petronas che vede al via il francese Fabio Quartararo e il nostro Franco Morbidelli che vuole continuare a stupire con, a loro volta, due M1 ufficiali. La moto sarà rivista da cima a fondo, anche a livello di motore, per un campionato che parte all’insegna dell’ “all in”. Un nuovo buco nell’acqua non sarà ammesso ad Iwata, e la scuderia lo sa perfettamente. L’anno scorso Sepang, proprio per il grip, fu una meravigliosa illusione. Sarà importante soppesare bene ogni dettaglio per iniziare nel migliore dei modi la rincorsa a Marc Marquez.

Chi attende sorniona, invece, è la Suzuki. Il duo spagnolo composto da Alex Rins e Joan Mir vuole ulteriormente ridurre il gap nei confronti dei rivali con una GSX-RR che dovrà compiere passi in avanti a livello di potenza e gestione delle gomme. La KTM, invece, vuole un salto di qualità ancor più evidente. Il 2019 doveva essere l’anno della consacrazione e si è invece rivelato un fallimento clamoroso. Vedremo al via il team Red Bull KTM con il sudafricano Brad Binder e lo spagnolo Pol Espargarò, quindi il team Red Bull KTM Tech3 con il portoghese Miguel Oliveira e lo spagnolo Iker Lecuona. Un altro campionato come quello appena concluso non è ammissibile, per cui la pressione sarà immensa. Pressione che, ovviamente, albergherà sulle spalle anche dell’Aprilia. Il caso Andrea Iannone rischia di complicare un avvio di 2020 che si annuncia decisivo. La casa di Noale ha investito molto in questo inverno, sia a livello di soldi, sia di sforzi, per proporre una RS-GP finalmente pronta a duellare con le rivali. Sarà al via dei test lo spagnolo Aleix Espargarò ed al suo fianco il tester britannico Bradley Smith e il nostro Lorenzo Savadori con una moto del 2019.

alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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