Dopo l’ATP che comunica la sospensione di tutti i suoi tornei per sei settimane, fino al 27 aprile, e l’ITF che si ferma, con i tornei minori, fino al 20 aprile, arrivano anche dalla WTA le prime parole in merito all’emergenza coronavirus COVID-19 che sta interessando il mondo.
Il comunicato con le dichiarazioni del numero uno dell’organizzazione femminile, Steve Simon, è però abbastanza inatteso: “A causa delle problematiche relative alla sicurezza e alla salute generate dal coronavirus, come pure dalle restrizioni sui voli imposte sull’ingresso negli Stati Uniti dall’Europa, il Miami Open e il Volvo Car Open a Charleston non avranno luogo in questa occasione. Non c’è nulla di più importante rispetto alla protezione della salute delle nostre giocatrici, degli staff, dei volontari e dei fan che assistono ai nostri eventi, insieme al pubblico generale. Siamo dispiaciuti, ma la decisione è stata presa nell’interesse della salute pubblica e della sicurezza, che è la priorità massima. La WTA, lavorando insieme alle giocatrici e ai direttori dei tornei, prenderà una decisione la prossima settimana in merito alla stagione sulla terra rossa europea“.
La sostanza delle parole di Simon è che non c’è uniformità con i provvedimenti di ATP e ITF. Inoltre, non viene citato nel comunicato il torneo colombiano di Bogotà, un WTA International nella stessa settimana di Charleston, le cui prospettive appaiono però alquanto fosche. Il circuito WTA già gode di una pausa generata dal buco che ha lasciato la Fed Cup, i cui playoff e le cui finali non si giocheranno nella seconda settimana di aprile. A questo punto l’obiettivo si sposta sui tornei di Stoccarda e Istanbul, il primo dei quali segna, seppur indoor, il sostanziale avvio del cammino delle big sulla terra.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Leonard Zhukovsky / Shutterstock.com
