Esclusiva – Del Genio: “Meret è il futuro ma il Napoli deve prendere un attaccante”

Paolo Del Genio, conduttore radiofonico, giornalista ed esperto di tattica, personaggio molto amato dai tifosi napoletani e non, è stato nostro ospite, in esclusiva, in “ForzAzzurri Social Club – Speciale #FacciamociCompagnia” una trasmissione che va in diretta web Facebook tutti i martedì alle 21 sulle nostre pagine ufficiali Facebook “ForzAzzurri – La voce dei tifosi del Napoli” e “FirstRadioWeb” e in replica su TeleFurura, canale 172 del DT 

 

Paolo Del Genio è stato, in esclusiva, nostro ospite nel programma ForzAzzurri Social Club – Speciale #FacciamociCompagnia”. Il giornalista è noto per la sua linea diretta coi tifosi su Radio Kiss Kiss Napoli nel programma “4-4-2” ed è molto apprezzato per il suo essere sempre equilibrato nelle dichiarazioni e nel parlare di calcio, soprattutto per quanto concerne la tattica di gioco.

 

Le squadre hanno ripreso gli allenamenti secondo un rigido protocollo. Ripartire è la scelta migliore per dare un calcio al CoVid-19 o sarebbe stato meglio annullare il campionato?

“La risposta sta nel mezzo. Visto l’evento straordinario che ha sconvolto il mondo, mi auspicavo una ripartenza a rilento, con estrema calma. Per terminare il campionato in tempi utili per l’inizio della prossima stagione, in Germania sono pariti prima. In Italia,  questo non potrà avvenire e quindi avremo, molto probabilmente, un format da 3 partite a settimana nei mesi più caldi dell’anno. E’ giusto riprendere, ma io avrei fatto terminare il campionato anche a settembre e magari far iniziare la stagione 2020-21 a ottobre. Non potendo partire prima bisognava darsi la possibilità di finire dopo”.

 

Prima della sosta forzata, la squadra di Gattuso sembrava essersi sbarazzata della crisi “ancelottiana” ottenendo una serie di risultati positivi che lasciavano presagire un finale di campionato in crescendo: sarà difficile riprendere quel trend positivo e, quindi, sognare un piazzamento che va oltre all’ingresso in Europa League?

“L’unica cosa certa è che, prima dell’emergenza covid-19, le statistiche e lo score erano davvero importanti. La squadra aveva ritrovato la sua identità. Speriamo non si sia interrotto quel trend, anche se agganciare l’Atalanta, quarta in classifica, resta un obiettivo molto difficile; non per mancanza di fiducia nel Napoli ma piuttosto perchè i bergamaschi giocano molto bene e non credo in una loro crisi talmente profonda da perdere così tanti punti in graduatoria”.

 

Come vedi il Napoli alla ripresa? Quali sono le tue sensazioni sul mercato considerando che, pochi mesi fa, sono arrivati i vari Demme, Lobotka, Petagna Rrahmani? Ci saranno rivoluzioni in entrata e in uscita?

“Il mercato del Napoli dipenderà sempre prima dalle cessioni. Se non arriveranno offerte giuste per i calciatori che vogliono cambiare aria, il Napoli non inizierà mai a fare mercato e sarà difficile fare una vera e propria rivoluzione. Credo, comunque, che De Laurentiis possa fare operazioni di mercato in uscita ma bisognerà accontentarsi delle offerte, in termini di soldoni, che arriveranno in una particolare parentesi di calciomercato che sarà condizionato, indubbiamente, dalla crisi che attanaglierà tutti i club. E’ ovvio che non si potrà più vendere un Koulibaly a 100 milioni di euro ma credo che i controlli dei bilanci, per quel che concerne il FPF, saranno meno pressanti e magari ci sarà sempre qualche società che potrà continuare a spendere”.

 

Arek Milik rinnova?

“La sua partenza potrebbe essere legata a due fattori: il primo è che il giocatore ha capito che non è il preferito di Gattuso, che spesso gli preferisce Mertens, e quindi non rientrerebbe nelle idee di gioco del mister e il secondo riguarda l’ingaggio: è arrivato a scadenza e chiede un ritocco per rinnovare. Se si facesse avanti una squadra che offre un ingaggio superiore, sarebbe giusto far partire l’attaccante polacco”.

 

Mister Gattuso predilige la partenze  dal basso, condividi questo pensiero di gioco?

“Le grandi squadre partono da dietro ma in certe fasi della gara, magari in un momento di pressing asfissiante della squadra avversaria, può essere “un’arma” più pericolosa che produttiva. Meglio cercare il lancio lungo o buttarla via. In generale, dipende sempre dall’attività di gioco; devi essere sempre nella partita, capire il momento perchè è chiaramente impossibile che una squadra possa pressare tutti i novanta minuti e, quindi, approfittare del momento di stanca dell’avversario. La regola nuova non è stata ben interpretata ancora da nessuno ma, se studiata bene da allenatore e squadra, può risultare molto pericolosa per gli avversari se si riesce ad uscire bene dal loro pressing alto”.

 

Centrocampo del Napoli: se dovesse andar via Allan, meglio un interno di qualità o un incontrista spostando magari Lobotka sulla mezz’ala?

“Se dovesse andar via una mezz’ala come Allan, bisogna andar a prendere una mezz’ala. Al centro ci sono Demme e Lobotka e, come abbiamo visto tante volte, anche Fabian Ruiz può giocare al centro”.

 

Cosa pensi di Mauro Icardi per il futuro? 

“Icardi non si discute come calciatore ma il Napoli non deve perdere tempo, così come accadde lo scorso anno proprio per l’argentino, su nessun obiettivo perchè quest’anno il mercato si accavallerà con la fine di questo campionato e con l’inizio del prossimo. Dobbiamo percorrere una strada che si può intraprendere. Mi piacerebbe Belotti oppure Zapata. Petagna deve dimostrare ma non credo sia un trascinatore. Se il Napoli si presentasse ai nastri di partenza del prossimo campionato con Petagna e Mertens, avrebbe un attacco poco competitivo e  sarebbe davvero difficile centrare la qualificazione in Champions”.

 

Prima della paura, Gattuso ha preferito schierare Ospina tra i pali. Meret è destinato alla panchina anche alla ripresa?

“Meret dovrà essere il portiere titolare del Napoli per tanti anni. Forse Gattuso ha avuto ragione perchè magari il colombiano ha dato più esperienza e serenità al reparto difensivo ma io sono per la conferma di Meret che è più giovane ed ha maggiori doti tecniche”.

 

 

Antonio De Nigro 

 

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