Con il tennis ancora fermo (tornei di esibizione e loro affini a parte) per via della pandemia di coronavirus, l’ATP lancia un questionario che guarda al futuro, portandolo all’attenzione soprattutto degli appassionati, il motore portante dell’intera impalcatura di questa disciplina.
Quaranta domande, quelle promosse dall’associazione del tennis professionistico maschile, che spaziano su parecchi campi: dalle generalità ai motivi per cui si segue questo sport, al fatto di giocarlo, scommettere o trovarsi nella galassia degli esports. Viene inoltre posta una particolare attenzione alla presenza ai tornei e al suo seguito tramite le piattaforme basate su una sottoscrizione annua (un mondo, questo, che sta cambiando in gran velocità) o tramite mezzi gratuiti. L’ultima domanda, poi, è anche la più diretta: “Cosa migliorerebbe la tua esperienza tennistica da spettatore?”
Nelle intenzioni dell’ATP c’è l’allargamento della fanbase tennistica, che al momento è a uno dei suoi più grandi picchi anche grazie all’avvento di Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic e Andy Murray. La più grande sfida del tennis maschile resterà quella di dare ai loro successori, alcuni dei quali sono già realtà consolidate alle immediate spalle di Federer, Nadal e Djokovic (visto il calo di Murray dovuto agli infortuni), una notevole eredità anche in termini di seguito.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse
