Anche Twitter e Netflix sono interessati all’acquisto di TikTok

Mentre la piattaforma cinese di ByteDance si prepara a citare in giudizio l’amministrazione Trump, si fanno avanti nuovi potenziali acquirenti “molto americani”. Ma a seconda di chi compra, cambia lo scenario

(Foto: Chesnot/Getty Images)

Prima Microsoft, ora anche Twitter e Netflix sembrano interessati ad acquistare TikTok. Le due piattaforme si fanno avanti dopo l’ordine esecutivo di Donald Trump, che concede al colosso cinese 45 giorni di tempo per trovare un compratore “molto americano a cui cedere l’attività sul territorio statunitense (pena lo stop).

Secondo il Wall Street Journal, Twitter ha già avuto delle discussioni preliminari per una possibile fusione. Il che non sarebbe una grossa minaccia per il front runner Microsoft, poiché l’attuale valore del social di ByteDance si aggira tra i 15 e i 50 miliardi di dollari, soglia un po’ troppo alta per Twitter, la cui capitalizzazione sfiora i 29 miliardi. Dunque, qualsiasi offerta di quest’ultimo dovrebbe essere accompagnata dall’impegno di altri investitori per poter minare l’attuale offerta di Microsoft, che secondo la Cnbc potrebbe aggirarsi intorno ai 30 miliardi di dollari.

Ci sono altre tre società, tra cui Netflix, interessate all’acquisto. A differenza di Twitter, il leader dello streaming avrebbe il patrimonio sufficiente per potersi permettere l’affare, ma questo potrebbe segnare la fine di TikTok. Infatti, sempre secondo la Cnbc, Netflix vede TikTok come una possibile minaccia in grado di togliere spettatori alle serie e ai film. Quindi, rilevandone le attività, potrebbe poi scegliere di neutralizzarlo.

TikTok contro gli Stati Uniti

Come preannunciato, la piattaforma cinese si prepara a una battaglia legale citando in giudizio l’amministrazione Trump per l’ordine esecutivo emesso la settimana scorsa. Secondo quanto riportato da Npr, ByteDance potrebbe presentare la causa già da domani, martedì 11 agosto, sostenendo che l’azione presidenziale è incostituzionale, poiché non è stato concesso a TikTok il tempo minimo per rispondere, e che la giustificazione dietro all’ordine esecutivo sarebbe priva di fondamento. Infatti, l’amministrazione considera il social di ByteDance una potenziale minaccia alla sicurezza nazionale, nonostante nessuna prova indichi che abbia mai condiviso i dati degli americani con il governo cinese.

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