Facebook ha fatto il primo test del suo Clubhouse negli Usa

Le Live Audio Rooms di Facebook per ora replicano le funzionalità e il design di Clubhouse e degli Spaces di Twitter, ma hanno un’arma in più: i gruppi

Facebook stanze audio
(foto: Unsplash)

Il momento in cui anche Facebook inaugurerà le proprie stanze audio è sempre più vicino. Come in altri casi in cui le funzionalità sviluppate prima da altre applicazioni sono state poi replicate sulle sue piattaforme, la novità di Facebook è proprio quello che sembra: un clone di Clubhouse e dei Twitter Spaces.

Già ad aprile la società di Mountain View aveva annunciato di stare lavorando alle sue Live Audio Rooms e da maggio aveva iniziato a testare questa opzione a Taiwan. Ieri ha invece lanciato il primo test pubblico negli Stati Uniti. Tra gli speaker ovviamente c’era anche il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg, in qualità di host. La stanza audio era disponibile e in evidenza per gli utenti tramite un evento Facebook, a cui le persone potevano registrarsi.

In questa prima Live Audio Room americana si è parlato, insieme a sviluppatori e creator, soprattutto di gaming su Facebook. Ma com’è l’esperienza nel nuovo spazio audio di Facebook? Per la verità molto simile a quella su Clubhouse e Twitter, compresa l’interfaccia utente. Gli host dell’evento vengono visualizzati in icone di rotonde nella parte alta dello schermo, mentre gli ascoltatori vengono visualizzati nella metà inferiore, come icone più piccole. In mezzo c’è una sezione che include le persone seguite dai relatori.

Chi sta parlando è indicato con un anello luminoso intorno all’icona. I partecipanti possono interagire con lo speaker tramite like e reazioni e sono anche disponibili i sottotitoli della discussione. La stanza del test non offriva però alcuna opzione per alzare la mano o unirsi agli speaker sul palco: era più un’esperienza di trasmissione fatta da pochi, per molti. Gli utenti possono scegliere di condividere l’Audio Room in un post di Facebook, in un gruppo, direttamente con un amico o tramite altre app.

Un uso potenzialmente interessante di queste stanze riguarda i gruppi. Al momento sia Clubhouse che Twitter non hanno degli algoritmi che consigliano all’utente le stanze audio più simili ai propri interessi.  Se Facebook deciderà, come sembra probabile, di rendere disponibile le stanze per i gruppi – usati da 1,8 miliardi di persone ogni mese – riuscirebbe ad attrarre un pubblico già interessato a un determinato argomento.

Zuckerberg ha assicurato che le Live Audio Rooms saranno disponibili presto per molti, ma non ha precisato entro quando possiamo aspettarci di vederle anche sui nostri smartphone.

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