L’inventore di internet venderà il primo codice sorgente all’asta come Nft

Le stringhe di codice usate da Tim Berners-Lee per creare il World Wide Web tra il 1989 e il 1991 saranno vendute al miglior offerente dalla casa d’aste Sotheby’s

Nft web
(foto: Unsplash)

Ormai si può vendere come token non fungibile (Nft) tutto quello che è digitale. Un ulteriore esempio in tal senso è arrivato nei giorni scorsi quando si è saputo che l’inventore della rete per come la conosciamo, Tim Berners-Lee, metterà all’asta come Nft il codice sorgente del primo internet.

Le stringhe di codice usate da Berners-Lee per creare il World Wide Web tra il 1989 e il 1991 saranno vendute al miglior offerente dalla famosa casa d’aste Sotheby’s. Le offerte dureranno dal 23 al 30 giugno, a partire da 1.000 dollari. Il ricavato di questa vendita andrà a finanziare le cause benefiche di Berners-Lee e della moglie Rosemary.

Gli Nft sono dei certificati di proprietà unica di opere digitali, archiviati e monitorati tramite la blockchain, ma che non includono necessariamente il controllo del copyright. Sono molto usate da qualche mese per vendere opere d’arte o oggetti collezionabili anche non convenzionali, come può essere un meme o l’invenzione di Berners-Lee.

Nello specifico, Sotheby’s metterà all’asta una collezione di quattro diversi articoli come un unico Nft digitale. Questo include i file originali con data e ora del codice sorgente scritto per il progetto, una visualizzazione animata – che dura 30 minuti – di Berners-Lee che scrive il codice, una sua lettera sul processo creativo e un poster digitale del codice da lui creato. In tutto stiamo parlando di 10.000 righe di codice che Sotheby’s pubblicizza come “l’unica copia firmata del codice per il primo browser web esistente”.

La scelta di Berners-Lee, che oggi ha 66 anni, ha però stupito molti dal momento che lui stesso decise di lasciare la sua invenzione aperta a tutti e non trarne mai profitto direttamente brevettandola. L’informatico, in un’intervista al Financial Times, ha paragonato gli Nft a una copia autografata di un libro,  aggiungendo che “sono il modo ideale per confezionare le origini del web”. La scelta Sotheby’s di commerciare questi oggetti digitali non è una novità, per esempio l’inventore di Twitter, Jack Dorsey, aveva venduto il suo primo tweet in un’asta online per 2,9 milioni di dollari.

Il mercato degli Nft è esploso nell’ultimo anno e sta aiutando soprattutto gli artisti a vendere le loro opere, ma lo scetticismo rimane sul fatto che sia solo una moda che svanirà nel tempo. Il mercato di Nft da inizio maggio ha perso il 90% del suo valore rispetto al proprio picco. A marzo, intanto però, l’artista digitale Beeple ha venduto un’opera d’arte .Jpg per 70 milioni di dollari.

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