Sangiovese Riserva un vino che nasce da storia e passione

Sangiovese Riserva Vigna del Generale: il vino della Famiglia Nicolucci che nasce da storia e passione

Secondo quanto riportato da Fanpage il Sangiovese vigna un vino di cultura e storia:

Predappio Alta è un antico borgo medievale nel cuore della Romagna che sorge intorno a una piccola roccaforte di origini romane e che per lungo tempo ha legato a doppio nodo il suo destino all’estrazione del golfo e alla produzione del Sangiovese

Oggi il prezioso minerale non si estrae più ma, nonostante non sia semplice praticare la viticoltura di collina in zona, a Predappio il Sangiovese continua a essere una religione grazie a vignaioli illuminati come la Famiglia Nicolucci che dal 1885 produce vini pregiati che restano un punto di riferimento nel panorama vitivinicolo italiano.

Ora l’azienda è retta da Alessandro Nicolucci, enotecnico e quarta generazione, che ha pensato di dedicare una delle etichette dell’azienda alla sua grande tradizione e alla sua vocazione all’eccellenza: il Sangiovese Riserva Vigna del Generale.

«Io rappresento la quarta generazione, e per onorare il lavoro ed i sacrifici di chi mi ha preceduto ho deciso di dedicare un vino», ha detto Alessandro Nicolucci. Il Sangiovese Riserva Vigna del generale nasce infatti dalla vigna più antica di Predappio, di circa 90 anni, e da una bella storia di passione e di amore. Fu acquistata da Amedeo Nicolucci, fondatore dell’azienda, dopo la Prima Guerra Mondiale, da un generale di Corpo d’Armata molto noto in paese anche perché tra le sue vigne passeggiava sempre accompagnato da un fedele lupo particolarmente ghiotto d’uva. Già ai tempi del generale questi terreni dove un tempo si estraeva lo zolfo erano considerati i migliori della zona per far crescere le viti perché gli acini donano vini molto longevi, da poter essere degustati anche dopo 10, 15 o 20 anni, e sublimi.

La Famiglia Nicolucci li ha resi assolutamente indimenticabili: per il Riserva Vigna del Generale raccoglie a mano gli acini (e non i grappoli) per produrre un Sangiovese di rara e assoluta qualità, corposo, minerale, complesso sia all’olfatto che al gusto.  Il mosto fermenta in caratelli di legno per circa 30 giorni e poi si eleva per 40 mesi in botte di rovere, per cui al quinto anno della vendemmia è pronto per il mercato, ma per una produzione limitata e numerata: della prima edizione annata 2015 sono state prodotte 1200 bottiglie, mentre della seconda annata 2016 sono state prodotte 1671, e ogni volta è stata una pioggia di premi tra le migliori guide di settore.

La Vigna del Generale rappresenta infatti un vero e proprio Cru aziendale: nove volte Tre Bicchieri del Gambero Rosso, 4 Viti Ais, 90/100 sulla guida Internazionale Vinitaly 2019 e tanti altri ancora, che hanno consacrato un vino che è storia, tradizione, dedizione e amore. 

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