Milan, le scelte di Pioli non sono piaciute ai tifosi

Il Milan non può più sbagliare.

Il Milan deve fare i conti con i tifosi dopo la sconfitta contro il PSG. Ecco quanto riportato da “Calciomercato.com“:”

Che il Paris St Germain sia di un’altra categoria non vi è dubbio, che questo girone di Champions fosse proibitivo lo si sapeva subito dopo il sorteggio, che la semifinale raggiunta l’anno scorso sia stato un miracolo sarebbe dovuto essere chiaro a tutti, dirigenti e tifosi. Quindi potrebbe anche essere inutile star qui a fare un processo per una sconfitta in casa di una delle squadre più forti del mondo, una delle 3/4 candidate alla vittoria finale. Il punto è un altro: la presunzione del Milan e soprattutto di Pioli.

Andare a giocare a Parigi con la difesa così alta e pressare Marquinos e compagni al limite dell’area avversaria non è una professione di coerenza, non è rifiutarsi di snaturare il proprio credo tattico, non è essere coraggiosi, ma semplicemente rappresenta un suicidio sportivo. Abbiamo sempre Pioli e difeso le sue scelte, anche quando sembravano impopolari, ma la scelta di affrontare il PSG con un atteggiamento tattico così spregiudicatamente offensivo non si può proprio giustificare. Lasciare campo largo al più forte contropiedista del calcio mondiale è inconcepibile. Oppure si tratta di presunzione allo stato puro. Mbappè e compagni ne hanno segnati tre, ma solo perché in porta è tornato Maignan che ha evitato almeno altrettanti gol già fatti, in una circostanza aiutato anche dal palo.

‘aria della serata si era già intuita quando dopo 3 minuti Thiaw si becca un giallo che ricordava tantissimo il “rosso” di 4 giorni fa su Kean in Milan-Juve, episodio che evidentemente non aveva fatto scattare in Pioli l’allarme. Della serie: se scappa in quel modo Kean, con tutto il rispetto, figurarsi Mbappè. E invece niente. Pioli è andato avanti per la sua strada e ha riproposto anche a Parigi una linea difensiva altissima che neanche lo Zeman più integralista di tutti i suoi anni foggiani avrebbe osato presentare. E la cosa grave è che il tecnico rossonero non si è ravveduto nemmeno dopo il primo tempo e, sostituito giustamente Thiaw in odore di espulsione, ha continuato anche nella ripresa a tenere quella linea difensiva altissima dove Kolo Muani, Dembelè, Lee, Vitinha sono andati a nozze. Oltre al solito Mbappè.

Tutto questo rischio non ha prodotto, dall’altra parte, nessuna occasione in attacco, se non una discesa di Leao chiusa in angolo da Donnarumma, unico intervento nella tranquillissima serata dell’ex portiere milanista. E qui viene fuori l’altro grande limite di questa rosa che peraltro era già chiaro in estate, non a caso Furlani e company avevano provato fino all’ultimo a prendere dal Porto Taremi. Il limite è legato alla pochezza in fase conclusiva, dove non si poteva certo pensare che bastasse il 38enne Giroud per tutte le partite di campionato e Champions League. E in Europa è proprio lo zero nella casella dei gol fatti a preoccupare più della classifica in generale, che, grazie alla vittoria in trasferta del Borussia, renderebbe teoricamente ancora possibile una rimonta rossonera.

A patto che Pioli, almeno in Champions, si decida a cambiare atteggiamento tattico e a ricordarsi di come era arrivato l’anno scorso in semifinale. Cioè giocando contro Tottenham e Napoli con difesa e contropiede. Vi ricordate i gol di Diaz, Bennacer e Giroud sui quali si era costruita la qualificazione ai quarti e alle semifinali? Ecco, quando una squadra non è tecnicamente al livello delle migliori della competizione, deve fare un bagno di umiltà e giocare più coperta, iniziare a non prendere imbarcate a ogni azione e poi con pazienza cercare il gol. Non i gol, ma il gol, dato che di bomber in rosa non ce ne sono. E così magari capiamo anche perché l’anno scorso, con una difesa bassa a protezione dei propri 16 metri, Thiaw sembrava un ottimo centrale mentre quest’anno viene costantemente esposto al pubblico ludibrio.

el gennaio scorso, quando il Milan ha iniziato a prendere gol a raffica, il tecnico, coadiuvato dalla società, ha deciso di abbandonare le sue idee di calcio iperagressivo e ha costruito una seconda parte di stagione su una buona solidità difensiva. Ecco, soprattutto in Champions League o contro avversari come Inter e Napoli, forse è meglio tirar fuori dall’armadio quella copertina ed evitare di lasciare campo aperto a gente come Lautaro, Osimhen e Mbappè. E sarebbe il caso di farlo in fretta dato che domenica si va a giocare proprio al Maradona e incassare la terza sconfitta consecutiva sarebbe una botta difficile da reggere per tutti. Anche per Pioli e la sua difesa altissima. 
 

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