Due ex dipendenti di Twitter accusati di spionaggio per l’Arabia Saudita

I due avrebbero avuto accesso a informazioni personali di attivisti e oppositori del potere saudita. Sotto tiro il giornalista Jamal Khashoggi

Ex dipendenti di Twitter, Ahmad Abouammo e Ali Alzabarah sono stati accusati di spionaggio a favore dell’Arabia Saudita (immagine: CBS News)

Le autorità federali degli Stati Uniti hanno accusato due ex dipendenti di Twitter di aver eseguito azioni di spionaggio per conto dell’Arabia Saudita. Per il dipartimento di Giustizia, come ha formulato nelle accuse il 6 novembre in udienza al tribunale federale di San Francisco e come ha raccontato il Washington Post, i presunti agenti sauditi, Ahmad Abouammo, cittadino americano, e Ali Alzabarah, dall’Arabia Saudita, avrebbero cercato informazioni personali di alcuni attivisti e critici noti al governo saudita e attivi sulla piattaforma.

Gli agenti sauditi hanno minato i sistemi interni di Twitter per ricercare informazioni personali su noti critici sauditi e migliaia di altri utenti di Twitter“, ha affermato il procuratore degli Stati Uniti David L. Anderson: “Non consentiremo alle aziende o alla tecnologia statunitensi di diventare strumenti di repressione straniera in violazione della legge statunitense“.

Entrambi gli accusati hanno lavorato per Twitter. Abouammo ha lasciato il suo lavoro come gestore di partnership con i media per il social network nel 2015. Lo stesso anno si è licenziato anche Alzabarah, ex ingegnere. Quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe avuto accesso ai dati di oltre 6 mila utenti di Twitter.

Le accuse indicano una terza persona coinvolta nelle azioni di spionaggio, il cittadino saudita Ahmed Almutair, che avrebbe svolto il ruolo di intermediario tra Aboumammo, negli Stati Uniti, e Alzabarah, in Arabia Saudita. Secondo il Washington Post i due ex dipendenti di Twitter sarebbero stati pagati per il loro lavoro di spionaggio in contanti e con un orologio di valore. Aboumammo è stato arrestato, mentre le autorità federali ritengono che gli altri due sospettati si trovino in Arabia Saudita.

Vittime dell’azione di spionaggio sarebbero stati alcuni noti attivisti che si oppongono al governo saudita. Tra i 6mila account spiati ci sarebbe stato anche quello del giornalista del Washington Post, Jamal Khashoggi, assassinato il 2 ottobre del 2018 nel consolato dell’Arabia Saudita a Instambul.

Twitter ha dichiarato di aver riconosciuto le manovre compiute dagli attori malevoli per cercare di minare il suo servizio: ”Comprendiamo gli incredibili rischi affrontati da molti che usano Twitter per condividere le loro prospettive con il mondo e per rendere responsabili quelli al potere. Abbiamo gli strumenti e li usiamo per proteggere la loro privacy e la loro capacità di svolgere il loro lavoro vitale”.

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