I dati degli iscritti ai gruppi di Facebook esposti senza permesso a cento sviluppatori di app

Facebook ha scoperto l’ennesima falla nella protezione delle informazioni dei suoi utenti. In questo caso si potevano spiare senza permesso i dati dei gruppi

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immagine: Pixabay

Facebook ha rivelato che fino a 100 sviluppatori di app di terze parti hanno potuto accedere impropriamente ai dati dei membri dei gruppi del social network. Durante una revisione degli accessi ai dati degli utenti consentiti a terze parti, la società di Menlo Park si è accorta che 11 sviluppatori hanno sicuramente ottenuto, senza le autorizzazioni adeguate, le informazioni dei membri dei gruppi di Facebook nei 60 giorni precedenti alla verifica.

Dal momento della scoperta Facebook ha bloccato gli accessi alle informazioni e ai dati degli utenti per tutti i partner. I continui controlli di sicurezza eseguiti da Facebook per evitare nuove fughe di dati hanno rilevato che chi riusciva ad accedere illecitamente ai dati degli utenti, erano per lo più app di gestione dei social media e streaming video.

La società non ha saputo dire con certezza il numero dei responsabili indicandone 11 sicuri, scoperti durante la revisione degli accessi, e ipotizzando un numero massimo di 100 sviluppatori senza però rivelare i nomi delle app o degli sviluppatori coinvolti. Facebook non ha nemmeno rivelato il numero degli utenti che effettivamente potrebbero essere stati coinvolti nel problema.

Dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, Facebook è intervenuta su autorizzazioni e metodi di accesso consentiti agli sviluppatori di terze parti. Questo non è bastato, però, a impedire l’ennesimo accesso non autorizzato alle informazioni dei propri utenti. In precedenza queste mancanze sono costate al colosso dei social network 5 miliardi di dollari di multa pagati alla Federal Trade Commission a inizio 2019

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