Dai pagamenti alla web tax, le misure digitali della manovra economica

Dagli incentivi e i premi per chi effettua pagamenti digitali al rinnovo degli incentivi per industria 4.0, passando dalla digital tax sui colossi del web: cosa c’è nella manovra economica

(foto: Roberto Monaldo / LaPresse)

Il Consiglio dei ministri, riunitosi a Palazzo Chigi nella notte, ha approvato il disegno della legge di bilancio 2020 e il decreto legge fiscale collegato. Ora la parola passa alla Commissione europea, che dovrà valutare la sostenibilità e la congruità delle proposte di intervento indicate nel Documento programmatico di bilancio. Tra le misure principali ci sono quelle relative alla riduzione dei costi e delle tasse sul lavoro e la lotta all’evasione.

Tetto ai contanti

Su questo secondo punto si inseriscono le proposte relative alle restrizioni sull’uso del contante e all’incentivo ai pagamenti digitali. Il tetto all’uso del contante scende dai 3mila euro attuali ai 2mila euro per gli anni 2020 e 2021, con l’intenzione di portare la soglia ai mille euro negli anni successivi. Inoltre, è previsto un superbonus da riconoscere nel 2021 a chi ha effettuato spese con pagamenti tracciabili in “settori in cui è ancora molto diffuso l’uso del contante”, come, per esempio, nel caso di idraulici, parrucchieri, meccanici e ristoranti.

Sempre per incentivare l’uso di pagamenti digitali e con moneta elettronica si prevede, oltre alla “lotteria degli scontrini”, anche un premio speciale per chi paga con la carta di credito. Nel complesso, per queste misure a favore di consumatori e negozianti che compiono transazioni con carte e bancomat lo stato ha messo da parte un fondo da 70 milioni di euro da destinare ai premi che verranno assegnati con un’estrazione annuale. Per chi non accetta pagamenti con carte di credito scattano invece multe pari a 30 euro, più il 4% del valore della transazione.

Digital tax

Novità anche per quanto riguarda la digital tax sulle rendite dei colossi del web. Anche in Italia, infatti, già a partire dal 2020 sarà in vigore un’aliquota del 3% sui ricavi di società di servizi digitali i cui introiti complessivi siano superiori ai 750 milioni di euro e i cui ricavi derivanti da prestazioni di servizi digitali non siano inferiori a 5,5 milioni di euro. Da questa misura, già introdotta nella manovra fiscale del 2019, si prevede di raccogliere circa 600 milioni di euro l’anno.

Infine, vengono riconfermati gli incentivi per il piano di industria 4.0, per sostenere gli investimenti nel rinnovo dei sistemi produttivi attraverso un fondo per le piccole e medie imprese, il super e iper ammortamento per beni tecnologici e software, e un credito d’imposta per la “formazione 4.0” da parte delle aziende.

Leggi anche

Potrebbe interessarti anche

loading...