Facebook rimuove gli eventi che violano le misure anti-coronavirus

Il social network si impegna a far rispettare le politiche di distanziamento sociale, cancellando quegli eventi che si propongono di violarle

Una protesta anti-quarantena in Pensylvania (Photo by Nicholas Kamm / AFP Getty Images)

Facebook ha deciso di bloccare gli eventi che violano le linee guida dei governi sulle misure di distanziamento sociale. A seguito di manifestazioni anti-lockdown che hanno avuto luogo negli scorsi giorni negli Stati Uniti, il social network ha deciso di schierarsi con i governi. Dopo essersi consultato con le autorità Facebook ha rimosso gli eventi che pubblicizzavano i raduni di protesta anti-quarantena in California, New Jersey e Nebraska.

Secondo quanto riportato da Donie O’Sullivan, reporter della Cnn, il social network sarebbe al lavoro anche per rimuovere eventi dello stesso tipo organizzati nello stato di New York, in Wisconsin, Ohio e Pennsylvania. Un portavoce della società ha confermato: “Gli eventi che sfidano la guida dei governi sul distanziamento sociale non sono consentiti su Facebook”.

La scelta di Facebook non è stata presa in autonomia ma si basa sulle leggi applicate nei vari stati. “A meno che il governo non vieti l’evento durante questo periodo, permettiamo che sia organizzato su Facebook” spiega un portavoce a The Verge. Se però i manifestanti violano le regole di distanziamento sociale imposte come misura precauzionale contro la diffusione del coronavirus, allora il social network, d’accordo con le autorità locali, può esercitare il suo potere e far sparire dalla piattaforma gli eventi in questione.

Con questo blocco Facebook cerca di tenere dritta la barra nella lotta alla disinformazione che ruota attorno al Covid-19. Sebbene Facebook si stia adoperando, fin dai primi giorni di emergenza, nell’arduo compito di arginare le fake news, a seguito delle dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump e dei suoi recenti tweet sul “liberare” dalla quarantena il Minnesota, il Michigan e la Virginia, si sono registrati numerosi gruppi, filo conservatori, su Facebook che hanno pianificato e organizzato proteste anti-quarantena. Inoltre in Texas si è svolta una manifestazione, organizzata sul social network dal teorico della cospirazione Alex Jones nonostante questo sia stato precedentemente bannato da Facebook per aver diffuso informazioni false su fantomatiche cure al virus.

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